Il settore alimentare necessita di particolare attenzione per quanto riguarda i materiali impiegati per packaging dei prodotti, in quanto il rischio di contaminazione è piuttosto elevato.
In questo articolo analizziamo uno dei materiali più utilizzati, il polietilene, diffuso per la sua versatilità e per una serie di caratteristiche compatibile con l’industria alimentare.
Caratteristiche dei sacchetti in polietilene per gli alimenti
Quando si parla di polietilene, ci si riferisce a un tipo di plastica molto utilizzata nell’ambito dell’industria alimentare, sia per la realizzazione di semplici sacchetti per il trasporto dei cibi, sia per soluzioni più tecnologiche e specifiche.
La scelta del materiale è legata soprattutto alla sua versatilità, in quanto può assumere numerose forme e mantenere le sue caratteristiche di efficienza e resistenza.
I sacchetti di polietilene hanno infatti grandi capacità isolanti e permettono di preservare il loro contenuto anche in presenza di umidità e acqua. Le caratteristiche del materiale, in termini chimici, si mantengono più o meno stabili all’interno di un range che va dai -40° agli 80°, resistendo quindi al meglio agli sbalzi atmosferici e all’esposizione alle fonti di calore.
Il risultato finale è quindi un sacchetto estremamente leggero, flessibile e adattabile a ogni contenuto, in grado di proteggerlo e sostenerlo, mostrando una notevole resistenza. Il materiale che ne deriva è riciclabile, pertanto perfetto per quelle aziende che fanno del green e dell’attenzione per l’ambiente uno dei propri cavalli di battaglia.
Inoltre, si tratta di una soluzione del tutto atossica, ideale quindi per il trasporto e il trattamento degli alimenti, rispettando la normativa europea in termini di contaminazione. Grazie alla proprietà isolanti, il polietilene si presta a contenere non solo prodotti solidi, ma anche liquido e polvere, in quanto idrorepellente.
Differenze tra polietilene e hdpe nel settore alimentare
L’hdpe è un tipo di polietilene ad alta densità. Le caratteristiche del prodotto sono una maggiore rigidità, durezza e opacità. Per questo motivo l’hdpe è maggiormente diffuso per la realizzazione di bottiglie e contenitori rigidi rispetto ai semplici sacchetti per il trasporto di cibo.
La sopportazione del calore dell’hdpe è superiore, arrivando a un massimo di 120 gradi per pochi secondi, contro gli 80° del semplice polietilene a bassa densità. L’hdpe viene ad esempio utilizzato per la realizzazione di buste e sacchetti per il trasporto di materiali pesanti, che necessitano di una maggiore consistenza per non danneggiarsi o aprirsi durante il trasporto.
Anche nel caso dell’hdpe parliamo di una plastica atossica, che può venire a contatto con i cibi ed essere usata per il loro confezionamento senza alcun pericolo per la salute in termini di contaminazione. La resistenza agli agenti chimici riguarda anche pericolosi acidi, come l’alcol e la benzina, che non danneggiano la struttura molecolare dell’hdpe rispetto al polietilene semplice, meno resistente.
Infine, entrambi i materiali sono inodore e insapore, pertanto incapaci di alterare le caratteristiche degli alimenti da questo punto di vista.
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